Se pensate che mangiare pesce crudo sia un’usanza tipicamente giapponese, in virtù di sushi e sashimi, sappiate che siete in errore. Il pesce crudo è da tempo immemore protagonista della tradizione culinaria italiana: basti pensare alle cosiddette cruditè, tanto apprezzate soprattutto nei banchetti cerimoniali.
In ogni ristorante che si rispetti vengono seguite norme rigorose sulla somministrazione di pietanze di pesce crudo. Dovrebbe essere dunque premura personale assicurarsi di scegliere un posto dove viene effettuato opportuno abbattimento delle materie prime e una conservazione delle stesse in aderenza alle norme dell’HACCP.
Cruditè: delizie da non perdere, ma con qualche accortezza
I piatti di cruditè sono tra i più amati tra quelli serviti nei ristoranti di mare. Le accortezze da seguire per garantire una pietanza eccellente sono però imprescindibili.
Il pesce va conservato a una temperatura inferiore ai -20° per almeno 24 ore, il lasso di tempo minimo per rendere idoneo alla consumazione. Inoltre solo in questo modo il pesce può essere lavorato in modo ottimale per i piatti da servire.
Un buon ristoratore non solo osserva queste regole, ma sottolinea adeguatamente l’osservanza scrupolosa di tutte le norme sanitarie in materia. Qualora non lo facesse, possiamo sempre chiedere.
Pesce crudo da Fresco a Brescia
Fresco a Brescia è una locanda specializzata in pietanze a base di pesce, dove ritroviamo anche le cruditè. Tradizione e innovazione si uniscono in piatti che soddisfano ogni palato: gamberi rossi di Mazara, scampi, ostriche, selezione di tartare e carpacci.
Vi ricordiamo che sul Menù i prodotti indicati con * possono essere stati abbattuti per essere sottoposti a lavorazioni. In alcuni periodi dell’anno, si può invece provvedere al congelamento a crudo.